Nel campo di Terezin a migliaia di bambini è
stato impedito di vivere, di crescere, interrompendo con crudeltà legami
affettivi, mettendo fine alla loro spensieratezza. I sopravvissuti in
questo campo sono stati pochissimi, ma di molti di loro, però, è stata
salvata la memoria, sotto forma di versi e di immagini realizzati
durante la prigionia. A testimonianza di quegli orrori ci sono rimaste
infatti centinaia di poesie e di disegni conservati nel campo di
Terenzin. Questo è un patrimonio eccezionale perché realizzato da
bambini che quotidianamente dovevano fare i conti con la fame, la
malattia e la morte e lo hanno fatto attraverso l’arte, veicolo unico
per i sentimenti e le emozioni. Ecco che le parole e i colori diventano
strumenti preziosi per tener vivo il ricordo di un passato felice, per
credere ed avere speranza nel futuro. |