In “Centuria, cento romanzi fiume” Giorgio Manganelli raccoglie cento piccole
microstorie, in cui la quotidianità viene guardata con interesse metafisico.
Nel testo “Ottanta” protagonista è un guardiano di gabinetti pubblici con il suo
senso di prostrazione per l'umiltà di un simile lavoro. Il guardiano si sente
sul gradino più basso, finché non capisce che ogni uomo nel gabinetto si
riconosce "creatura, transito di cibo, perituro", per cui proprio nel bagno
l'uomo non mente e "l'infimo e il supremo" si accostano come in una chiesa.
Per tradurre il senso della microstoria in un racconto, gli studenti hanno
scritto una sceneggiatura, in cui uno di loro in punizione si trova a pulire per
giorni i bagni scolastici. Proprio quell'infimo compito gli consentirà di
conoscere il disagio di Clara, una ragazza anoressica, e di capire come il punto
estremo di qualsiasi cosa possa contenere in sé anche il punto più alto. Gli
studenti hanno poi diviso ruoli e funzioni nella recitazione, nelle riprese e
nel montaggio del corto. |